Nel mondo dell’ingegneria pesante, le autogrù sono strumenti indispensabili per sollevare carichi enormi in cantieri, porti, raffinerie e innumerevoli altri scenari. Ma non tutte le autogrù sono create uguali. Alcune, nel corso della storia, si sono distinte per soluzioni tecniche al limite dell’immaginabile, per l’adattabilità a condizioni estreme o semplicemente per un design talmente inusuale da sembrare uscito da un film di fantascienza. In questo articolo scopriamo alcune delle autogrù più insolite e innovative mai costruite.
Una delle più iconiche è senza dubbio la Liebherr LTM 11200-9.1, considerata per anni la regina delle autogrù mobili. Con il suo braccio telescopico da 100 metri e la capacità di sollevare 1.200 tonnellate, è una macchina mostruosa anche dal punto di vista logistico: nove assi, sterzatura integrale e una precisione operativa sorprendente. Ma ciò che la rende veramente speciale è il sistema di sollevamento modulare, che consente di smontare e rimontare la gru in tempi relativamente rapidi, adattandola a diversi tipi di lavoro.
Restando in tema di innovazione, non si può non citare la Spierings SK2400-AT7, un’autogrù olandese con una struttura completamente diversa dal solito. Si tratta infatti di una gru a torre pieghevole montata su autocarro, capace di operare in spazi urbani ristretti con una velocità e flessibilità sorprendenti. La vera rivoluzione, però, è il sistema di automazione: con un solo operatore e una postazione computerizzata, la gru può eseguire manovre complesse in completa autonomia.
Tra i modelli più singolari, spicca la Taisun, installata in un cantiere navale in Cina. Sebbene non mobile, questa gru semi-fissa è una delle più potenti mai realizzate. È in grado di sollevare oltre 20.000 tonnellate, un dato che sfida qualsiasi logica. Pensata per assemblare intere sezioni di piattaforme offshore, è diventata un simbolo dell’ingegneria estrema applicata alla cantieristica.
Un altro esempio affascinante è l’autogrù Gottwald AK 850, un gigante degli anni ’80 costruito in Germania Ovest. Quello che la rende unica è il fatto che fosse completamente indipendente e autosufficiente: aveva un proprio generatore, un sistema idraulico interno e poteva essere trasportata su strada senza smontaggi. Anche se oggi è tecnicamente superata, rappresenta un’icona di versatilità.
E cosa dire delle gru anfibie sviluppate per l’estrazione di petrolio in aree paludose? Alcuni modelli, come quelli prodotti da Manitowoc, sono stati progettati per galleggiare o spostarsi su superfici fangose, grazie a un telaio modificato con cingoli larghi e una base galleggiante. In questo caso l’innovazione ha seguito la necessità di operare in ambienti estremi, dove le macchine convenzionali non avrebbero alcuna possibilità di muoversi.
Infine, non possiamo ignorare le sperimentazioni più recenti in campo elettrico. Aziende come Liebherr e Tadano stanno lavorando a modelli completamente elettrici o ibridi, per ridurre l’impatto ambientale nei centri urbani. Sebbene ancora in fase di test in molte realtà, queste autogrù promettono di rivoluzionare il settore nei prossimi anni, unendo potenza e sostenibilità.
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