Nel settore del sollevamento pesante l’attenzione non è più rivolta soltanto alla capacità di carico e alla sicurezza, ma anche all’ottimizzazione dei pesi. Le autogrù moderne devono essere performanti, versatili e allo stesso tempo rispettare normative sempre più stringenti in materia di consumi ed emissioni. Da qui nasce la necessità di studiare materiali innovativi che possano ridurre la massa complessiva senza compromettere la resistenza strutturale.

Uno degli esempi più interessanti è l’impiego di acciai altoresistenziali. Rispetto agli acciai tradizionali, questi materiali hanno una maggiore capacità di sopportare carichi meccanici a parità di sezione. Questo significa poter realizzare bracci telescopici e telai più sottili e leggeri, mantenendo inalterata la sicurezza. Oltre al vantaggio strutturale, la riduzione di peso consente di trasportare le autogrù con minori limitazioni stradali, semplificando la logistica nei cantieri.

Accanto agli acciai evoluti, negli ultimi anni si sta diffondendo l’uso dei materiali compositi, in particolare la fibra di carbonio. Nota per le sue applicazioni in campo aeronautico e automobilistico, la fibra di carbonio offre una resistenza eccezionale con un peso ridottissimo. L’applicazione più logica nelle autogrù riguarda componenti secondari come carenature, coperture e parti non direttamente sollecitate, ma i produttori stanno sperimentando soluzioni anche per elementi strutturali, con risultati promettenti.

Un altro materiale che sta trovando spazio è l’alluminio ad alta resistenza. Sebbene non raggiunga le performance meccaniche degli acciai speciali, l’alluminio è molto più leggero e facilmente lavorabile. Questo lo rende ideale per piattaforme, scalette di accesso, stabilizzatori e serbatoi. L’adozione dell’alluminio in questi elementi secondari libera peso utile che può essere destinato a incrementare la portata o ad allungare i bracci.

Da non trascurare sono anche i materiali ibridi, ottenuti combinando più strati di metallo e composito. La logica è quella di sfruttare i punti di forza di ciascun materiale, ottenendo così pannelli rigidi, leggeri e capaci di smorzare le vibrazioni. Alcuni costruttori di autogrù stanno già impiegando queste soluzioni nei bracci telescopici di nuova generazione, con un netto miglioramento nella precisione dei movimenti e nella stabilità complessiva della macchina.

La riduzione di peso non è solo un vantaggio tecnico: incide direttamente sui consumi. Un’autogrù più leggera richiede meno carburante per spostarsi, e questo si traduce in un abbattimento dei costi operativi e delle emissioni di CO₂. In un periodo in cui il tema della sostenibilità è sempre più centrale, i costruttori puntano a proporre mezzi che non siano solo potenti, ma anche rispettosi dell’ambiente.

Non meno importante è il tema della durabilità. I materiali innovativi devono garantire una lunga vita utile e resistere alle sollecitazioni tipiche dei cantieri, spesso caratterizzati da condizioni estreme. È per questo che la ricerca si concentra non solo sulla leggerezza, ma anche sulla protezione da corrosione, urti e usura. Rivestimenti superficiali avanzati, trattamenti anticorrosivi e nuove verniciature contribuiscono ad aumentare l’affidabilità delle macchine.

In definitiva, la corsa alla leggerezza nelle autogrù non è solo una questione di tecnologia, ma di equilibrio. L’obiettivo è trovare il punto in cui sicurezza, efficienza e sostenibilità si incontrano, senza sacrificare la capacità operativa che rende queste macchine indispensabili nei grandi cantieri di tutto il mondo.

 


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