L’operatore di autogrù è una figura fondamentale nel settore delle costruzioni, della logistica industriale e del montaggio di infrastrutture. Si tratta di un mestiere che unisce competenze tecniche, attenzione alla sicurezza e grande senso di responsabilità. Per poter svolgere questa professione in modo regolare e sicuro, è indispensabile seguire un percorso formativo specifico e ottenere i patentini previsti dalla legge.
L’uso di un mezzo come l’autogrù non è paragonabile a quello di una semplice macchina da cantiere. Serve una formazione teorica e pratica che permetta all’operatore di conoscere nel dettaglio le caratteristiche tecniche dell’attrezzatura, i limiti di carico, le procedure di sollevamento e le norme di sicurezza vigenti. Le autogrù, infatti, vengono impiegate per spostare carichi pesanti, spesso in contesti complessi o in spazi ristretti, e un errore può avere conseguenze molto gravi.
La normativa di riferimento in Italia è l’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012, che disciplina la formazione obbligatoria per l’utilizzo delle attrezzature di lavoro. In base a questo accordo, chiunque voglia operare con un’autogrù deve frequentare un corso abilitante presso un ente accreditato. Il corso comprende una parte teorica, dedicata alle nozioni fondamentali sulla sicurezza, la manutenzione e il funzionamento della macchina, e una parte pratica, in cui l’allievo impara a manovrare l’autogrù in condizioni reali, simulando diverse tipologie di operazioni.
Il patentino per autogrù può essere distinto in due principali categorie:
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Autogrù su autocarro (autogrù mobili), utilizzate soprattutto nei cantieri e per il montaggio di strutture industriali;
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Autogrù semoventi o fisse, impiegate nei porti, nei magazzini o in stabilimenti produttivi.
Ogni tipologia di mezzo richiede una formazione mirata, perché cambiano le modalità di movimento, i sistemi di stabilizzazione e i controlli da effettuare prima e durante le operazioni. Una volta superato l’esame finale, viene rilasciato il patentino di abilitazione, che ha una validità di cinque anni. Alla scadenza, l’operatore deve frequentare un corso di aggiornamento per rinnovarlo, così da mantenere sempre alto il livello di competenza e sicurezza.
Oltre al patentino, un buon operatore di autogrù dovrebbe possedere anche altri requisiti professionali. Tra questi, una buona conoscenza dei principi di fisica applicata al sollevamento, la capacità di leggere schede tecniche e tabelle di carico, e un’elevata attenzione alla comunicazione con il resto della squadra di lavoro. È infatti fondamentale coordinarsi con segnalatori, gruisti ausiliari e tecnici di cantiere per evitare rischi o manovre errate.
Molte aziende, prima di assumere un gruista, richiedono anche il possesso della patente di guida C o CE, necessaria per spostare l’autogrù su strada. In alcuni casi può essere richiesto un certificato medico che attesti l’idoneità fisica alla mansione, soprattutto per lavori in quota o in ambienti a rischio.
Investire nella formazione di un operatore di autogrù non significa solo rispettare la normativa, ma soprattutto garantire la sicurezza di tutto il personale e l’efficienza delle operazioni. È un percorso che unisce teoria, esperienza sul campo e aggiornamento continuo: tre elementi indispensabili per chi vuole diventare un vero professionista del sollevamento.
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