Quando si lavora con un’autogrù, due parametri fondamentali da considerare sono l’altezza e il raggio di lavoro. Capire come valutarli correttamente è essenziale per garantire operazioni sicure ed efficienti, sia in cantieri edili, sia in attività di movimentazione industriale. Ma cosa significano esattamente questi termini e come si misurano nella pratica? Vediamolo insieme.

Cos’è l’altezza di lavoro?

L’altezza di lavoro di un’autogrù rappresenta la massima altezza alla quale può sollevare un carico. Non si tratta solo dell’altezza della gru stessa, ma dell’altezza effettiva a cui può essere posizionato il carico considerando la configurazione attuale del braccio e del gancio. Questa misura è importante perché deve essere sufficiente per raggiungere i punti più alti del cantiere o per superare eventuali ostacoli come tetti, alberi o altre strutture.

Per valutare l’altezza di lavoro correttamente, bisogna considerare la lunghezza del braccio principale (o boom) e la sua inclinazione. A seconda del modello, il braccio può essere esteso o retratto e inclinato in varie posizioni, il che influenza direttamente l’altezza raggiungibile. In molti casi, i manuali tecnici della gru riportano tabelle o grafici che indicano l’altezza massima raggiungibile in base all’angolo del braccio e alla sua estensione.

Che cosa si intende per raggio di lavoro?

Il raggio di lavoro, invece, è la distanza orizzontale tra il centro di rotazione della gru e il punto in cui viene sollevato il carico. È fondamentale per capire fino a che punto la gru può allontanarsi da sé per posizionare il carico senza perdere stabilità o sicurezza. Più grande è il raggio, più la gru può raggiungere zone lontane, ma attenzione: all’aumentare del raggio, generalmente diminuisce la capacità di carico.

Come per l’altezza, anche il raggio di lavoro dipende dalla lunghezza del braccio e dal suo angolo di inclinazione. Inoltre, il peso del carico da sollevare gioca un ruolo cruciale, perché le gru hanno limiti precisi di carico in relazione al raggio di lavoro, per evitare ribaltamenti o sovraccarichi.

Come valutare insieme altezza e raggio?

In pratica, la valutazione di altezza e raggio di lavoro non può mai essere fatta separatamente. Durante la pianificazione di un sollevamento, è necessario consultare la cosiddetta “tabella di carico” della gru, che indica la capacità massima in base alle diverse combinazioni di estensione e angolo del braccio. Queste tabelle aiutano a capire se la gru è adatta per le operazioni previste.

Un consiglio utile è sempre quello di effettuare un sopralluogo sul luogo di lavoro, per misurare con precisione le distanze orizzontali e verticali da raggiungere. Questo permette di scegliere la configurazione ottimale della gru o di valutare se è necessario un modello con caratteristiche diverse.

Altri fattori da considerare

Non bisogna dimenticare che la stabilità è un elemento chiave: l’autogrù deve essere posizionata su terreno stabile e pianeggiante, e spesso è necessario utilizzare stabilizzatori o puntoni laterali per aumentare la sicurezza. Inoltre, condizioni meteo avverse come vento forte possono limitare l’altezza e il raggio di lavoro utilizzabili.

Infine, è importante che chi opera con l’autogrù sia sempre formato e aggiornato sulle normative di sicurezza, e che segua le indicazioni del costruttore.

 


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